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Calcio

Filosofie sportive



Il calcio è uno sport di squadra
nel quale si affrontano due squadre composte ciascuna da undici giocatori
usando un pallone sferico all'interno di un campo di gioco rettangolare con due porte.
Il gioco è regolamentato da una serie di norme codificate e il suo obiettivo
è quello di segnare più reti dell'avversario,
facendo passare il pallone fra i pali della porta avversaria.



Il calcio storico di Firenze

Nella Grecia del IV secolo a.C. si giocava l'episciro (dal greco episkyros);
nella successiva epoca Romana prese il nome di harpastum,
nel quale due fazioni dovevano portare una palla oltre la linea di fondo avversaria
e nel quale prevaleva l'aspetto antagonistico e fisico rispetto a quello puramente agonistico.

I riferimenti successivi si trovano 700 anni dopo nel Medioevo, in Italia,
dove venne probabilmente abbozzato il gioco del calcio attuale (anche se con caratteristiche più simili al rugby)
e chiamato Calcio in costume o fiorentino.  

Nelle isole britanniche questo sport antenato del calcio, portato dai conquistatori romani,
incontrò diverse opposizioni:
nel 1314 il podestà di Londra lo dichiarò fuorilegge,
durante la Guerra dei cent'anni fu vietato a favore del tiro con l'arco;

venne successivamente osteggiato da parte dei Puritani nel XVI secolo che lo consideravano "frivolo".  
Lo sport rimase comunque praticato e non fu mai soppresso del tutto,
finché non venne depenalizzato nel 1835 con il cosiddetto Highway Act,
che vietò il gioco nelle strade pubbliche ma lo rese possibile negli spazi chiusi.


La patria del calcio moderno fu quindi l'Inghilterra, e in particolare, i college britannici.

Il calcio nacque infatti come sport d'élite:
il football fu inizialmente praticato dai giovani delle scuole più ricche e delle università.
Le classi erano sempre composte da dieci alunni,
e a questi si aggiungeva il maestro che giocava sempre insieme a loro:
nacque così la consuetudine di giocare in undici.

Il "capitano" di una squadra di calcio è quindi una sorta di discendente del maestro che,
in quanto tale, dirigeva la sua classe di alunni.  
Le diverse scuole britanniche giocavano ognuna secondo le loro regole,
spesso basilarmente diverse.

Nel 1848, all'Università di Cambridge, H. de Winton e J.C. Thring,
proposero e ottennero di fare una riunione con altri undici rappresentanti delle varie scuole e club inglesi
(tra i quali Eton, Harrow, Rugby, Winchester e Shrewsbury)
per trovare un punto d'incontro.

La riunione durò otto ore e produsse un importante risultato:
vennero infatti stilate le prime basilari regole del calcio, dette anche Regole di Cambridge.





Il 24 ottobre 1857 a Sheffield,
Nathaniel Creswick fondò la prima squadra di calcio della storia:
lo Sheffield FC.

Ma il contributo di Creswick al gioco del calcio non si fermò qui:
insieme a William Prest scrisse nel 1858 le Sheffield Rules (Regole di Sheffield),
che si andavano ad aggiungere a quelle precedenti e introducevano nel gioco regole importanti
come la durata della partita e la divisione della stessa in due tempi.

La città di Sheffield può essere considerata a tutti gli effetti la madre del calcio moderno dato che,
dopo la fondazione del primo club,
nella cittadina inglese si giocò la prima competizione di calcio della storia:
la Youdan Cup, vinta dall'Hallam FC,
il secondo club di calcio della storia.

 Pochi anni dopo, il 26 ottobre 1863,
a Londra venne fondata la Football Association,
prima federazione calcistica nazionale che unificò definitivamente il regolamento.
Queste scelte posero fine al dubbio che riguardava la parte del corpo con la quale colpire la palla:
il nuovo regolamento indicò chiaramente il gioco con i piedi
e permise il gioco con le mani solo nel momento in cui
era necessario catturare un pallone chiaramente indirizzato in porta,
come su un calcio di punizione diretto.

Queste regole furono adottate da tutti eccetto che dalla scuola di Rugby,
i cui rappresentanti furono chiaramente a favore di un gioco più fisico
e che consentisse di toccare il pallone anche con le mani
(fondatore di questa consuetudine, secondo la tradizione, fu William Webb Ellis).

Si produsse così la divisione che portò alla nascita del rugby,
sport che prese il nome dalla scuola che l'ha sviluppato.  
Nel 1888 si tenne il primo campionato inglese, secondo la formula tuttora in vigore.

Il calcio si espanse a macchia d'olio:
in Inghilterra ben presto divenne lo sport per eccellenza della classe lavorativa
e non solo di quella benestante,
dato che uno sport divertente, semplice e stancante era l'ideale per sfogarsi dopo una settimana lavorativa.

 Dall'Inghilterra, il calcio moderno venne esportato prima
nelle vicine Scozia (1873), Galles (1876) e Irlanda del Nord (1880)
e successivamente in tutta Europa o per opera degli emigrati di ritorno dall'Inghilterra stessa
(che furono tra i primi a conoscere il football)
o su iniziativa degli stessi inglesi che si trovavano all'estero.
Furono così fondate le federazioni in Europa e ovunque arrivava il commercio inglese
(come Nuova Zelanda e Sud America).

Il fenomeno ormai era di dimensioni intercontinentali,
e fu necessario adattare le istituzioni calcistiche e chiarire in maniera più dettagliata le regole:
in questi anni infatti,
continuavano a esistere svariate interpretazioni del gioco.

Anche a questo scopo, nel 1904 si costituì la Fédération Internationale de Football Association (FIFA),
cui si affiliarono le varie Federazioni nazionali nate nel frattempo.





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